Donne: sotto la maschera, Alien

Nel momento in cui si ha la sfortuna di assistere alla carrellata di pubblicità insulse, che ultimamente vengono trasmesse fra uno spezzone di film e l’altro, l’immagine della donna in genere, che da esse scaturisce, non è solo desolante, ma addirittura raccapricciante. E questo nella migliore delle ipotesi, perché a voler ben considerare ogni singolo aspetto proposto, bisognerebbe bandire il genere femminile dalla faccia della Terra.
Partiamo dall’idiozia dimostrata nel voler far credere che, proprio nei giorni meno propizi, alle signore venga l’incredibile desiderio di praticare tutti quegli sport che, normalmente, non farebbero nemmeno dietro lauto compenso, oltre a voler andare in giro in tenute poco approppiate (vestiti corti, trasparenti e soprattutto bianchi!) e decisamente scomode. Una donna “normale” non oserebbe nulla di simile, a meno di non avere un ciclo ultra ridotto, praticamente inesistente. Che dire poi della continua stitichezza, al punto che hanno inventato appositamente le supposte effervescenti, per permetterci di evacuare in allegria? Vorrei stendere un velo pietoso su codesto prodotto, poiché non vi sono parole sufficientemente serie, per poter prendere in considerazione una supposta che fa bolle e scoppietta nel retto, dissolvendosi in una bella schiuma ad assorbimento rapido.

Consideriamo invece le signore di una certa età (nemmeno loro si salvano), queste diventano addirittura moleste, dal momento che subiscono perdite dalle “tubazioni” ed entrare in ascensore con loro diventa un’impresa, come quella di tentare di attraversare le fogne di Calcutta, senza avere una maschera antigas. Tuttavia nemmeno le più giovani sono state risparmiate. Gli imberbi virgulti sono ancora più dementi delle donne mature. Le borse si rovesciano, sparpagliando per strada piccoli siluri lasciati vagare liberamente; nei treni gli assorbenti vengono posti in giro, in bella vista (meno male non usati) per svariati utilizzi, meno che quellli per i quali sono stati prodotti; vengono fatte dichiarazioni d’amore a yogurt e budini; e, tanto per non farci mancare niente, se ne vanno in giro a tamponare le macchine altrui, sperando di cavarsela impunemente, facendo vedere le cosce. Altro che farmi vedere le cosce! Mi paghi i danni!
Ora, dopo tutti questi esempi edificanti, i quali dovrebbero rappresentare l’universo femminile medio, non vi sorge qualche dubbio?
O sono i signori pubblicitari ad avere un alieno in casa, oppure le donne comuni non hanno capito proprio niente! Ciò che viene proposto nelle pubblicità, è esattamente quell’immagine che dovrebbe rappresentare la realtà e per realtà s’intende proprio il vivere quotidiano, preso a largo campione dai sondaggi di mercato, che ci vengono propinati giornalmente.
Quindi mi chiedo: la campionatura è stata fatta prendendo chi? Forse la moglie di Predator potrebbe dare un’esauriente risposta.

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