I Pipistrelli del Forte di San Briccio

I Pipistrelli del Forte di San Briccio, Lavagno (Verona)

 
 
Fin dai primi sopralluoghi effettuati dai volontari dell’Associazione All’Ombra del Forte è stata notata nell’edificio del Forte di San Briccio, Lavagno in provincia di Verona, la presenza di Pipistrelli. Da Luglio 2014 è in corso un’attività volta alla determinazione delle specie presenti nel Forte, all’identificazione delle eventuali stanze/aree di nidificazione e di svernamento e una volta individuati tali siti si potrà valutare l’opportunità di intraprendere forme di tutela mirate. Questa importante attività naturalistica, fortemente voluta e sostenuta dalla Presidente dell’Associazione All’Ombra del Forte la Prof.ssa Maria Grazia Belli, è seguita dalla biologa Dr.ssa Elena Moscardo e dal signor Raffaele Favatà, entrambi volontari dell’Associazione, in collaborazione con il Dr. Leonardo Latella curatore della Sezione Zoologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona (Articolo del 27.07.2014 sul giornale L’ARENA).

Ma per conoscere un po’ meglio questo animale della notte, capirne la “bellezza” ed imparare ad amarlo è importante sapere alcune basilari informazioni su di lui e il suo comportamento. 
I Chirotteri, Mammiferi alati comunemente noti come Pipistrelli, sono animali estremamente specializzati, per la capacità di volare muovendosi nella più completa oscurità, grazie ad un sistema di ecolocazione ad ultrasuoni, e di sopravvivere in uno stato di letargo nei mesi invernali quando la temperature è rigida e scarseggiano le prede. I pipistrelli hanno due necessità primarie: la prima è la disponibilità di rifugi (roost) adeguati per il riposo diurno, la riproduzione e l’ibernazione invernale; la seconda e la presenza di aree di foraggiamento abbondanti di insetti di cui si nutrono. Entrambe queste necessità hanno reso i Pipistrelli tra i gruppi animali più minacciati dagli errori dell’uomo. In primo luogo, essi sono estremamente sensibili ai cambiamenti sia climatici che ambientali e quindi, in conseguenza delle profonde modificazioni antropiche (e.g., agricoltura intensiva, ristrutturazione di edifici abbandonati, frammentazione degli habitat, alterazione o chiusura di grotte naturali, di cave di miniere abbandonate, riduzione delle aree forestali, bonifica delle zone umide, riduzione delle ‘formazioni lineari’ di vegetazione, siepi lungo corsi d’acqua e campi coltivati, ecc.) e naturali (e.g., variazioni climatiche e della copertura-distribuzione vegetale) dell’ambiente, hanno subito un forte declino in numerosità in ogni parte del mondo. Inoltre, la mancanza di cultura e le conseguenti false credenze li hanno dipinti per secoli come demoniaci vampiri, legati all’oscurità e al maligno, generando nella gente diffidenza e rifiuto, fino ad arrivare ad attività volontarie atte a perseguitarli e allontanarli dai loro rifugi, con gravi danni per gli ecosistemi in cui vivevano. Oggi in Italia i Pipistrelli costituiscono quasi un terzo delle specie di Mammiferi della nostra fauna, ma sono anche l’ordine rappresentato dal maggior numero di specie minacciate di riduzione drastica sia in verità che in numero di esemplari per specie.  
I Pipistrelli sono un gruppo di Mammiferi molto evoluti, gli unici in grado di volare, grazie ad una mano che l’evoluzione ha modellato a formare un’ala perfetta. Proprio per questo motivo essi vengono chiamati, con il loro nome scientifico di Chirotteri, una parola derivata dal greco che significa “mano alata”. Un’altra caratteristica unica dei pipistrelli è quella di predatori notturni: essi sanno cacciare mentre si spostano in volo durante la notte, grazie ad un sofisticatissimo sistema di ultrasuoni. Nel buio essi si orientano usando la percezione dell’eco dei suoni molto acuti (ultrasuoni) che essi stessi emettono: le onde sonore urtano contro gli ostacoli o le prede posti sulla loro traiettoria e ritornano sotto forma di eco, l’eco viene catturato dai loro grandi padiglioni auricolari e elaborato dal cervello, che è in grado di ricostruire una minuziosa immagine tridimensionale dell’ambiente. Quindi, niente paura! Quella che i pipistrelli vadano a sbattere contro cose o persone o addirittura possano ingarbugliarsi nei capelli, è solo una vecchia leggenda, che non ha mai trovato alcun riscontro scientifico: i pipistrelli sono macchine volanti estremamente sofisticate ed efficienti, con una probabilità d’errore pari quasi allo zero. Questi animali sono, inoltre, estremamente socievoli tra loro anche tra individui appartenenti a specie differenti. Essi dormono a migliaia nello stesso ambiente (grotta o altro luogo adatto), per scaldarsi e proteggersi a vicenda, e collaborano nella ricerca del cibo di notte grazie ad un complesso sistema di comunicazione ancora in gran parte sconosciuto. Allevano i piccoli aggrappati all’addome materno, da dove essi possono succhiare direttamente il latte dalle mammelle e le femmine tornano sempre a riprodursi nel luogo dove esse stesse sono nate.
A causa della progressiva riduzione dei loro rifugi naturali (grotte, fenditure delle pareti rocciose e cavità arboree) non è rara la presenza di Pipistrelli nelle costruzioni dell’uomo (edifici, ponti, viadotti, tunnel, pali della luce, antichi acquedotti, necropoli, ecc.). I rifugi artificiali analoghi agli ambienti di grotta, caratterizzati da volumi cospicui, non disturbati, con soffitti adatti all’appiglio (di legno, pietra o mattone, non intonacati o con intonaco ruvido), bui, con temperatura e tasso di umidità idonei e assenza di correnti d’aria sono però estremamente rari. Le specie che frequentano questo tipo di rifugi dimostrano spesso, nei loro confronti, un’estrema fedeltà, tornando a utilizzarli regolarmente, nello stesso periodo, ogni anno. Per tale ragione la distruzione/alterazione di un sito di rifugio può avere esiti estremamente negativi: per anni i pipistrelli (che sono longevi, per alcune specie è dimostrato il superamento dei 40 anni di vita) possono cercare ostinatamente di ritornare al sito scomparso o reso inutilizzabile e non trovare un valido sito di rifugio alternativo, andando incontro a decremento demografico e, nell’ipotesi peggiore, all’estinzione locale.
Finalmente riconosciuto il valore dei Pipistrelli per l’insostituibile ruolo di principali predatori notturni degli insetti, capaci di evitare l’aumento incontrollato delle popolazioni di alcuni di essi e l’importanza strategica per la conservazione della biodiversità, oggi numerose leggi nazionali ed europee prevedono la salvaguardia di tutte le specie di Pipistrelli e puniscono ogni atto volto a minacciarne la sopravvivenza.
 
Nel Forte di San Briccio alcune stanze (in particolare quelle della zona posta a nord-ovest) sono state scelte dai Pipistrelli (finora accertata la presenza delle specie Vespertillo Maggiore, Myotis Myotis e Rinolofo Maggiore o Ferro di cavallo maggiore, Rhinolophus Ferrumequinum) come rifugio alternativo agli ambienti naturali di grotta (purtroppo sempre più rari sul territorio per la forte antropizzazione) e pertanto la loro salvaguardia, proteggendo i luoghi da loro scelti come ‘casa’, è divenuta uno scopo essenziale oltre che doveroso dell’Associazione all’Ombra del Forte.
(Articolo su Sito web Forte San Briccio) .
 

 San Briccio, Lavagno 12/09/2014                                                           Dr.ssa Elena Moscardo

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