Abbasso il silicone!

Il caldo estivo porta alla ribalta quelle tematiche che normalmente vengono accantonate nel corso dell’anno, in quanto si presume che, durante l’inverno, siano più serie le questioni da affrontare. Tuttavia, vi sono argomenti da non sottovalutare e anche se fanno parte del classico promemoria di cui fanno parte anche le diete e le prove costume, in realtà evidenziano malesseri sociali ben più gravi. Dunque di cosa stiamo parlando? Del chirurgo estetico. E non del mestiere in sé, in alcuni casi alquanto discutibile, ma delle scelte che vengono effettuate in casi in cui del bisturi non vi sarebbe proprio alcun bisogno.

Un paio di esempi? Le ragazzine che a vent’anni si fanno rifare il seno, oppure le donne che, allo spuntare della prima rughina, praticamente invisibile, ricorrono immediatamente allo stiramento della pelle. La pelle gliela farei stirare sì, ma con il ferro da stiro, con tanto di caldaia a vapore incorporata! Non ho ben capito se assomigliare tutte quante a delle Barbie, oltretutto usate, sia di moda, oppure se sia il bisogno di appartenere a un qualche gruppo trendy, la motivazione che porta certe donne a volersi sottoporre ai ferri della sala operatoria. Signore, non è esattamente una passeggiata e non è che non si rischia la pellaccia, proprio quella che si vorrebbe vedere ben stirata e senza pieghine moleste. Certamente vi sono casi in cui la natura (stronza) ha decisamente esagerato nel volersi divertire al momento della creazione, casi in cui un labbro leporino, un naso particolarmente anti estetico, possono veramente fare la differenza fra l’essere solo “simpatici” e veramente brutti, ma siamo onesti, quanti di questi casi sono effettivi e quanti invece nascono semplicemente dal fatto che, guardandosi allo specchio, si è totalmente incapaci di accettarsi? Una taglia in più di seno non vi renderà particolarmente desiderabili, né tanto meno belle, resterete pur sempre mediocri, se sotto la superficie non vi è un gran carattere. E un gran carattere non ha bisogno del chirurgo perché se ne strafotte. Che cos’è essere perfetti? Quali sono i canoni che stabiliscono le regole per essere belli? Quali le leggi che vanno seguite per essere della taglia giusta o dell’altezza adatta? Sicuramente se si è alti un metro e cinquanta e il proprio sogno è quello di andare a fare il granatiere, qualche problema sorge, ma santo cielo! Non sarà questo a rovinare un’esistenza, no? E che dire dei genitori che avvalorano l’insano desiderio di un adolescente di cambiare il proprio aspetto, solo perché incapace di raffrontarsi con il mondo esterno? L’insicurezza che è alla base e la scarsa capacità di andare nel profondo di noi stessi, sono la formula che permette a medici, privi di scrupoli, di intascare del denaro (e mica poco), per realizzare quello che non sarà mai un sogno, ma solo l’inizio di un incubo. La manutenzione costa cara e va fatta regolarmente, se non si vuole incorrere in spiacevoli “effetti collaterali”. Tuttavia, se questo non fosse sufficiente, provate solo a pensare a come tutti questi “ritocchi” vi facciano sempre di più assomigliare alla vicina seduta nella sala d’aspetto del dottore… e anche alla signora seduta di fronte… e a quella di fianco ancora. In questi casi, andare da un chirurgo estetico, equivale a fare una seduta con la fotocopiatrice. Invecchiate signore e lasciate il vostro posto alle vostre figlie, passando magari più tempo a insegnare loro come essere donne, invece che occuparlo fra un bisturi e un’iniezione di botulino.

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