La Mattanza

Quella donna è  una casa segreta.
Nei suoi meandri, conserva voci
e nasconde fantasmi.
Nelle notti d’inverno riscalda.
Chi entra in lei, dicono, non ne esce mai più.
Io attraversai
il profondo fossato che la circonda.

In quella casa verrò abitato.
In lei mi aspetta il vino che mi berrà.
Molto dolcemente busso alla porta
e aspetto.
 
Eduardo Galeno 

Avete goduto di queste meravigliose parole?

Bene ora dimenticatele ed entrate nell’abisso con me.

Qual è la reale condizione con la quale viene  vissuta una donna? Un focolare tiepido? Un ventre caldo nel quale rinascere ogni volta con tenerezza e passione?
Ebbene no!
Ogni giorno sentiamo e viviamo donne inseguite, perseguitate, picchiate, stuprate, ammazzate, acidificate, bruciate, mutilate, smembrate, fatte sparire per sempre; donne incinta dei propri uomini e dagli stessi prese a picconate, a sassate, arse ancora vive, sepolte in una buca mentre l’aguzzino le saltava sulla pancia o sulla testa.
Queste solo solamente alcune delle cause di morte o di lesioni gravissime che riporta la cronaca quotidiana e che non sto inventando per qualche racconto.
Vittime di uomini. Ma quali uomini. Come definire uomo colui che con l’alibi di amarti troppo ti strappa a pezzi dalla vita? Noi italiani abbiamo una legislazione in materia di violenza, stupro e discriminazione pari a quella del Botswana o quasi. Se denunci il marito o compagno violento, viene prima discriminata se la violenza in questione sia psicologica o fisica, nel caso fosse “solo” psicologica ti invitano a farti supportare da uno psicologo. Ma che io devo andare dallo psicologo? Mica per caso quello psicopatico che per sbaglio, per debolezza o per amore ho accolto nel mio grembo!
Se poi ti ha fracassato la mascella a pugni e preteso sesso contro la tua volontà, devi provarlo al di là di ogni dubbio, denunciarlo mentre ancora vive in casa con te e con i figli, malgrado le forze dell’ordine ti invitino a soprassedere; se dopo anni sei fortunata e ancora viva, qualche magistrato si degnerà di dargli i domiciliari. In casa tua.
E come dimenticare la ridicola e allucinante sentenza dello stupro con i jeans? Il giudice e la sua corte hanno sentenziato che una donna che indossi tali pantaloni non può subire una violenza in quanto troppo attillati da poter togliere con facilità. Ma Signori della corte, se a vostra figlia puntano un coltello alla gola, pensate forse che non agevola lo stupratore o si trasforma in Wonder Woman e lo annienta con una sfera di fuoco?!  Siamo un Paese ridicolo! Inadeguato, inetto, piegato davanti alla violenza che avanza e distrugge le donne. E cosa dire dell’indimenticato caso del Circeo?
Angelo Izzo, uno dei tre colpevoli, aveva già nel ’74 violentato due ragazzine e  subito una condanna a due anni e mezzo ma con sospensione della pena. L’anno dopo opera l’orribile fatto del Circeo e condannato all’ergastolo; già nel ’77 tenta la fuga e nel 2004 ottiene la semilibertà  approfittandone per uccidere due donne: madre e figlia, 49 e 14 anni, la madre subì anche uno stupro.
Mi chiedo quale sia la differenza tra l’Italia, Paese che  ritiene di non discriminare le donne e con una legislazione al di sopra di ogni sospetto e l’India.

In India da un paio d’anni è stata introdotta la pena di morte per coloro che in seguito a stupro o acidificazione uccidono la vittima. Per assurdo, se il crimine è commesso dal marito la pena non viene inflitta. Sempre India, esiste una pratica disumana che è stata formalmente abolita dal governo  quasi due secoli fa, nel 1829, ma, soprattutto nelle zone rurali dell’India settentrionale, la situazione di fatto non è cambiata e ancora oggi si registrano casi di vedove sottoposte a questo orribile rito.

Il sati, uno dei più crudeli sacrifici previsti dalla religione induista, consiste nella macabra usanza di cremare viva la vedova di un defunto dandola alle fiamme sulla stessa pira su cui il marito veniva cremato. Essa veniva generalmente legata alla catasta di rami, cosparsa di ghee, il burro chiarificato degli indiani, e ricoperta di legna secca, in modo che le sue membra potessero prendere fuoco più velocemente.  E poi c’è la piaga delle mutilazioni: le donne non possono e non devono provare alcun piacere nell’atto sessuale, esse esistono solo in virtù di procreare a dare piacere al marito. Al momento sono stimate 140 milione tra donne e bambine costrette a subire questa violenza.

Tornando al nostro Paese oramai non riesco più a meravigliarmi di quello che la cronaca ci proprina giornalmente e mi chiedo cosa sia successo agli uomini: hanno paura di essere lasciati? Temono di non sentirsi sufficientemente maschi? Percepiscono ogni ombra di pantaloni come un potenziale rivale? Si sentono forti di una giustizia ingiusta e primitiva? O credono veramente che questo sia amore?

Perché se è questo l’amore, allora è meglio non conoscerlo.

The Tiger

 
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