La sigaretta elettronica non è poi così sicura

Il riferimento più evidente è sicuramente quello rappresentato dallo spot pubblicitario che ha come testionial il buon principe Emanuele Filiberto di Savoia. La marca è FumOk e nello spot vengono sottolineati alcuni vantaggi che sono purtroppo ancora tutti da comprovare. Agevolazioni che comprendono la possibilità di fumare ovunque, il fatto che il dispositivo sia coadiuvante nella cura contro il tabagismo e che siano evitabili tutti gli effetti collaterali che normalmente il fumo procura. Ebbene, nulla di tutto questo è stato effettivamente testato e non esiste alcuna certificazione, emessa dal Ministero della Salute, che possa garantire la totale innocuità del prodotto.

Il principio su cui si basano le sigarette elettroniche è quello di dare la sensazione di fumare una normale sigaretta, ma l’emissione è costituita esclusivamente da vapore e quindi (teoricamente) non tossico. L’Associazione Altroconsumo riporta la seguente spiegazione sul loro funzionamento: “Nella sigaretta elettronica non avviene combustione di tabacco: quello che si aspira è un vapore ottenuto dal riscaldamento del liquido contenuto in apposite cartucce, composto da ingredienti come glicerina, glicole propilenico, acqua, aromi ed eventualmente nicotina (a diverse concentrazioni). Il vapore prodotto imita consistenza e sensazioni del fumare tradizionale, senza essere altrettanto tossico, e veicola la nicotina nell’organismo.”
Dunque sono ancora molti i fattori che presentano la sigaretta elettronica come una vera incognita, talmente tanti da chiedersi seriamente se costituisca un valido aiuto, per tutti coloro che vorrebbero smettere, o quanto meno limitarsi, oppure se, al contrario, potrebbe addirittura costituire un nuovo mezzo con cui intossicarsi e iniziare una nuova dipendenza da nicotina. Perché, diciamocelo, sempre di nicotina si tratta. La sigaretta elettronica è concepita per un uso di tale sostanza senza che vi siano emissioni in grado da nuocere, con il fumo passivo, chi ci sta intorno e se correttamente usata, può sicuramente aiutare a diminuire le dosi giornaliere, a patto, ovviamente, che si sappia quanto sia realmente questa “dose giornaliera”. Ad ogni modo, ciò che è evidente, è l’incredibile diffusione dei negozi specializzati nella vendita di questo prodotto, negozi che garantiscono vantaggi smisurati per le vostre tasche e la vostra salute, ma che non sono assolutamente in grado di dimostrare nulla di quanto promettono. E lo spot di FumOk è già stato segnalato al Garante come pubblicità ingannevole, in quanto cita alcune affermazioni decisamente poco veritiere, una fra tutte: “Smetti, smetti… con FumOk, anno nuovo vita nuova. E fumi ok dove ti pare”
Ebbene non è affatto vero che si possa fumare ovunque, Trenitalia e Alitalia hanno già esteso il divieto esistente contro l’utilizzo della sigaretta in luoghi pubblici, anche per i dispositivi elettronici che ne imitano la funzione. Alcuni comuni sparsi per il territorio hanno seguito l’esempio applicando il divieto per scuole, ospedali, asili e uffici pubblici. Quindi, chi pensava di potersi finalmente “fumare” una sigaretta (anche se fittizia), senza doversi preoccupare di divieti, multe e reprimende varie, è destinato a rimanere deluso.

5 Risposte a “La sigaretta elettronica non è poi così sicura”

  1. La sigaretta elettronica non è sicuramente tossica come una sigaretta classica, come confermano gli ultimi studi effettuati. Dobbiamo anche ricordare che oltre ad essere benefica per la salute, il suo utilizzo consente anche di risparmiare denaro. La pensate come me?

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