Milanesi imbruttiti in palestra

Milanesi imbruttiti in palestra

Dalla Cougar al Pachiderma, dal Disorientato al Modello. 20 tragici tipi umani che possiamo incontrare nel centro fitness sotto casa

Le ferie finiscono. Ricomincia la scuola. Le temperature s’abbassano. I Reality e i Talent Show colonizzano i palinsesti televisivi. Riparte il campionato. Torna l’ora solare. Si riprende il solito tran-tran. E, non da ultimo, ci si iscrive in palestra (o si torna a frequentarla, dopo la pausa estiva e lo shock del rientro).

A seguito di un’attenta riflessione, nonché dopo 4 anni di frequentazione piuttosto assidua (e in quel “piuttosto” c’è tutta la verità sul mio rapporto con il fitness), ho messo a punto una vera e propria etologia dei Tipi Umani da Palestra. Leggendoli, se in palestra ci avete mai messo piede, vi capiterà di riconoscerli. O di riconoscervi.

  1. Il Non-Praticante: ha un abbonamento Open Gold fino al 2020 nella palestra più costosa della città, che include telo da sala, telo da doccia, acqua minerale, tappeto rosso srotolato al suo arrivo, pacchetto semestrale di 5 lezioni con il personal trainer e centrifugato rigenerante di frutta dopo ogni sessione d’allenamento. Ma non va in palestra da almeno 10 mesi.
  2. Il Mattiniero: diametralmente opposto rispetto al Nottambulo (che va in palestra alle 21.30, dopo l’ufficio), esso punta la sveglia alle 5.15 del mattino, fa colazione, fa la cacca, fa il bidet, si lava i denti, si veste ed è sulla soglia della palestra alle 6.45, orario d’apertura. Si allena per 1 ora secca, poi fa la doccia, si rade/trucca, si ri-veste ed è pronto ad affrontare un’altra giornata di lavoro. Alle 16 ha un attacco di narcolessia. Sul suo fuso, sono già le dieci di sera.
  3. Il Boss: trascorre più tempo in palestra che in qualunque altro luogo. Completamente padrone di sé, dei suoi bicipiti e della sua tartaruga, ha esperienza di ciascuno degli attrezzi e degli strumenti della palestra. Conosce tutti, saluta tutti, è cordiale e si è passato la metà delle iscritte.
  4. L’Hercules: cosa te ne devi fare di Arnold Schwarzenegger. Questo pasteggia a base di steroidi anabolizzanti, solleva una quantità disumana di pesi e lo fa emettendo dei versi discreti, come se stesse partorendo un cinghiale o gli stessero facendo una colonscopia con un machete. Impossibile non notarlo.
  5. Il Vecchio: in calzoncini e calzettoni di spugna, sistematicamente posizionato sul tapis roulant davanti a te, in tutto il suo fascino agée, con le gambette flaccide e le braccia appese. Se sei fortunata, ha anche le tettine.
  6. Il Modello: si appalesa sempre nel suo metro e novanta di splendore, come se provenisse da un mondo altro, noncurante della sua avvenenza, ignora le schiere di donne che si voltano letteralmente a guardarlo. Poiché è gay.
  7. L’Intellettuale: si sbraga sulla cyclette a leggere il giornale. Il suo allenamento consiste nello sfogliare le pagine e, a fine sessione, ha consumato circa 18 kcal.
  8. Il Mezza-Età: brizzolato, allenato, fa addominali come manco i Marines durante gli addestramenti per il Vietnam. Nei secondi di recupero, whatsappa. Con qualche ventenne.
  9. Il Pachiderma: va in palestra al solo scopo di usufruire del termario. Il suo motto è #occupyidromassaggio. Si pianta e non si schioda per le successive 3 ore. È possibile che addirittura si addormenti, steso in piscina (l’ho visto con questi occhi, giuro)
  10. La Blogger: passa tutto il tempo ad allenarsi con lo smartphone in mano, non solo per whatsappare o controllare le e-mail, come tutti, ma anche per controllare le notifiche di Facebook, di Twitter, di Instagram, di Instagram Stories, di Snapchat, di Pinterest. Poi si fa un selfie. Poi lo pubblica su Facebook, su Twitter, su Instragram, su Instagram Stories, su Snapchat, su Pinterest. Hashtag: #WorkOut e #NoPainNoGain.
  11. La Cougar: sempre molto in forma, per lo meno dal collo in giù. Il viso è truccato, rifatto, rimane assai difficile definire la sua età. Una che evidentemente in palestra deve aver collezionato diverse flirt history di successo. Viceversa non si capisce perché sia truccata come per andare al Gattopardo al venerdì sera.
  12. La Modella: magra, longilinea, snodata, alta. Altissima. Si manifesta sempre quando stai facendo esercizi a terra sul tappetino. Quindi ti sembra ancora più alta. Indossa micro-shorts, che le permettono di ostentare senza alcun problema le sue chilometriche cosce: lisce, prive di peli/lividi/capillari/cellulite. Il suo principale scopo è far sentire tutte noi altre una merda.
  13. La Ton Sur Ton: ha più outfit per la palestra di quanti tu ne abbia in generale, nel tuo armadio, per qualunque circostanza sociale. Con i capelli lisci raccolti in una coda alta, ha sempre i pantaloni attillatissimi, la canotta attillatissima, le sneakers (Nike, naturalmente) fluorescenti, abbinate alle cuciture del reggiseno sportivo, a loro volta abbinate alle cuffie wireless con cui ascolta Beyoncé a palla, mentre determinatissima combatte i kg in eccesso. Che ovviamente non ha.
  14. La Sciura: va in palestra con il trolley, indossa sempre una tuta che sembra un pigiama, ha oltre 60 anni, si allena con una personal trainer e fa i tuoi stessi esercizi. Il ché ti impone un quesito obbligatorio: è lei che è molto in forma, o sei tu che sei una chiavica?
  15. La Pudica: instaura un rapporto morboso con il suo telo da doccia, dal quale fatica a separarsi anche una volta asciutta, al punto da rivestirsi di tutto punto senza mostrare un centimetro della sua nudità. Le più esperte, riescono a indossare persino le scarpe, il piumino e la sciarpa, ancora avvolte nell’asciugamano.
  16. L’Esibizionista: si aggira per lo spogliatoio con la stessa disinvoltura con cui si muoverebbe in una spiaggia nudista. Dopo la doccia, si mette la lozione idratante col culo de fora. Poi s’asciuga i capelli con la passera all’aria. Poi si trucca coi capezzoli al vento. Rimane ignuda per almeno 45 minuti, nessuno sa bene per quale ragione, fatto sta che sceglie deliberatamente di non indossare nemmeno una mutanda.
  17. Le Coppie: ben oltre l’immaginario degli uomini che hanno la gang di amici in palestra con cui allenarsi, o delle donne che fanno insieme il corso di Zumba, le coppie sono proprio due che stanno insieme e, non paghi di stare insieme nella vita, vanno in palestra insieme. Così lei è sicura che non lui non guardi i culi delle altre. Così lui piscia il territorio. Così si spronano reciprocamente. Tra un esercizio e l’altro, a volte, si baciano.
  18. La Centralinista: mentre è sul cross trainer parla ininterrottamente con la sua migliore amica al cellulare. Tutti hanno il privilegio di ascoltare i cazzi suoi. Ti chiedi sempre come possa non morire di insufficienza respiratoria, ad allenarsi col fervore del Soldato Jane, senza smettere di parlare mai. MAI.
  19. L’Asociale: frequenta la stessa palestra da anni e non ha fatto amicizia con nessuno. Quando entra non saluta, quando va via non saluta. Azzera programmaticamente l’interazione col prossimo infilandosi gli auricolari già nello spogliatoio e togliendoli solo una volta tornato a casa. Le uniche persone a cui è disposto a prestare attenzione, sono I Griffin, che guarda sul monitor del tapis roulant mentre si riscalda.
  20. Il Disorientato: povero, tenero, cuore, disadattato. È la matricola della palestra. Al suo primo giorno. Al suo primo anno. Non sa nulla. Non vuole neppure essere lì. Si è iscritto perché deve. Perché così si fa. Perché gliel’ha detto il dottore. Esile o in sovrappeso, uomo o donna che sia, per questo Tipo Umano da Palestra, che da palestra non è affatto, bisogna nutrire empatia e umanità. E ricordare che c’è stato un giorno in cui, tutti noi, per la prima volta, siamo stati Disorientati.

Sorgente: Milanesi imbruttiti in palestra – Linkiesta.it

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