Omaggio a Robin Williams

Salve cari lettori

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Siamo ormai abituati ai falsi avvisi di morte dei personaggi famosi che su Facebook possiamo vedere ogni giorno. Cosi, mi sono messo a ridere quando ho letto della morte di Robin Williams, pensando fosse la solita bufala di qualche blog o sito che cerca di guadagnare qualche visualizzazione in più speculando su falsi decessi di attori o cantanti.

In questo caso però, con mio immenso dispiacere era tutto vero. Rimasi per un attimo immobile in silenzio davanti alla tv mentre il telegiornale dava la notizia, ed ebbi cosi la certezza che non si trattava dell’ennesimo falsità, anche se per una volta l’avrei preferito… uno dei miei attori preferiti, Robin Williams ci aveva lasciati per sempre.

Oggi, sono stati resi noti i dettagli del suo folle gesto. Nessuno di noi può giudicare né criticare l’uomo che vive dietro la maschera d’attore che tanto abbiamo amato, per questo motivo ho deciso di ricordarlo parlando dei suoi film, che sono ciò che lo ha reso celebre e lo renderà immortale per gli anni a venire. Nel giorno in cui tutto il mondo ricorda la lunga carriera cinematografica e televisiva dell’attore originario di Chicago, propongo uno dei suoi film Will Hunting – Genio ribelle, una pellicola su un giovane genio con la quale si guadagno un Oscar. Il suo modo di recitare era completo, e questo film né è l’emblema, non tutti gli attori comici riescono ad essere cosi malleabili e ad interpretare anche ruoli drammatici, a far ridere ed emozionare allo stesso tempo.

Poi voglio ricordare che potremo ancora vederlo sullo schermo nei suoi ultimi lavori. Nei prossimi mesi arriveranno in sala i film postumi. Dal dramma indie Boulevard alla voce del cane parlante Dennis nel mix fantasy Absolutely Anything del ‘Monty Python’ Terry Jones. Ci sarà anche Una notte al museo 3, dove interpreta il Presidente americano Theodore Roosevelt e la commedia natalizia Merry Frigging Christmas.
Ed infine chiudere salutandolo in piedi sul banco, insieme ai suoi alunni né L’Attimo Fuggente con un “Arrivederci Capitano” perché gli addii non li sopporto.

Daniele Bernardo

 

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