Reality show: fateli chiudere!

bill
Non stendo nemmeno un velo pietoso su questo argomento, ci metto direttamente sopra una pietra tombale! Una di quelle belle grosse e pesantissime, con la speranza che sia sufficiente per evitare che il loculo si scoperchi e non ne escano fuori degli zombie, pronti a partecipare a qualche altra trasmissione.
Oddio, non che la differenza con gli esseri umani vivi (o presunti tali) salterebbe così tanto agli occhi, anzi, forse i non-morti riuscirebbero a essere più divertenti
Tuttavia, vorrei fare un appello a tutte le società che si occupano di produrre questi obbrobri mediatici, per cortesia, basta! Non se ne può più. Ormai anche mia nonna, arteriosclerotica e in avanzato stato confusionale, ha ben capito che sono tutte farse prestabilite e che gli attori (se così si possono definire), ingaggiati per interpretare le parti in precedenza sceneggiate, non fanno altro che seguire un copione, scritto appositamente per scatenare le emozioni del telespettatore. Emozioni uguale a share e share uguale a incassi provenienti dalle sponsorizzazioni. Il giro alla fine è solo questo. Poco importa se nel mezzo ci siamo noi, poveri esseri tapini, che si sono visti sopprimere trasmissioni decisamente più interessanti, a favore della sagra dell’inutile e del cattivo gusto. Eppure il primo segnale confortante quest’anno c’è stato e gli indici d’ascolto (anche gli alluci!) sul GF sono crollati, costringendo la programmazione a battere in veloce ritirata. Questo avrebbe dovuto mettere in guardia la controparte del Biscione ed evitare di mandare in onda quell’altra schifezza invedibile che viene erroneamente denominata l’Isola dei Famosi. Perché erroneamente? Perché di famoso non c’è nulla, al massimo della perversione si potrebbe ipotizzare che gli zombie, quelli citati prima e gli unici a poter vantare un minimo di notorietà, siano stati realmente ingaggiati per fare numero e recuperare una trasmissione che languiva già da qualche tempo. Invece no! Il GF va ancora in onda? E allora facciamoci del male e buttiamo a mare i soldi pubblici, derivanti da un canone in odore di pizzo mafioso, per mettere in scena il Divino Otelma! Beh… la volete sapere una cosa? Con tutte le sue paranoie e il suo essere un personaggio pittoresco, Marco Amleto Belelli (ci credereste? Amleto?), in arte Divino Otelma, è stato il meno zombie della combriccola, quello forse più vero, pur mantenendo la propria immagine originale. E questo la dice lunga…

 

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