Un Horror degno di nota

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Dopo aver scavato la fossa (spero abbastanza profonda) per Dracula 3D, oggi vi voglio invece proporre un Horror degno di nota, o meglio due. In realtà si potrebbe dire che è sempre lo stesso film, dal momento che la versione svedese è stata poi ripresa dall’impero cinematografico americano, facendone un remake tutto sommato dignitoso. Dunque il film in questione s’intitola Blood Story nella versione USA e Lasciami entrare (Låt den rätte komma in) nella versione originale svedese.

Entrambe le pellicole sono state tratte dal romanzo di John Ajvide Lindqvist, pubblicato in Italia da Marsilio Editore con il titolo Lasciami entrare, e presentano un genere horror piuttosto fresco, tinteggiato da pennellate di un inquietante rosso sangue. La trama originale racconta la storia di un ragazzino solitario, preda di atti di bullismo da parte dei compagni, il quale una sera assiste all’arrivo di una strana coppia di nuovi vicini di casa, ovvero coloro che lui crede essere padre e figlia.
La realtà sarà ben diversa da quella che lui aveva immaginato e il finale, pur essendo logico, non è affatto scontato. Molto buone le interpretazioni, professionale la regia e ottime le atmosfere.
Come sempre vi avviso che nel seguito vi saranno alcuni spoiler che potrebbero guastarvi la lettura, benché, in questo caso, non vi racconterò come va a finire.
Partiamo dall’originale.
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Lasciami entrare è un film tipicamente scandinavo e per chi ha avuto modo di vedere la trilogia di Millennium (quella di Uomini che odiano le donne, tanto per capirci), ha già compreso cosa intendo dire. Queste nuove produzioni svedesi portano ventate di aria fresca in un panorama dell’horror cinematografico mondiale che iniziava a sapere di stantio e, diciamocelo, puzzava così di vecchio da non riuscire più a offrire nulla di innovativo e nulla che potesse suscitare emozioni apprezzabili. Le pellicole americane oramai si basavano quasi esclusivamente su allucinanti effetti speciali e trame sempre più scarse di contenuti, ma perverse e contorte, tanto da non riuscire più a risultare credibili, al punto che, vista una, praticamente era come averle viste tutte. Il buon vecchio continente è riuscito, almeno per una volta, a portare qualcosa di nuovo, qualcosa che, se non altro, proponesse finalmente una trama seria, mettendo sul grande schermo dei film che, quasi totalmente privi di mega effettoni speciali, incollavano comunque lo spettatore al video grazie alla qualità della storia.
Dunque Lasciami entrare parla di vampiri, o meglio di una ragazzina vampira che cerca di sopravvivere in un mondo moderno che, nonostante tutto, non sarebbe mai in grado di comprenderla e accettarla. Tutti, eccetto il ragazzino protagonista, il quale, proprio grazie alla sua umanità e al suo bisogno spasmodico di essere a sua volta accettato e compreso, trova in lei lo specchio in cui riflettere tutti i propri timori giovanili, altrettanto concreti e terribili, benché assolutamente umani. Il finale non ve lo dico, ma diventa la giusta conclusione dell’intera vicenda.
Blood Story è, come dicevo prima, il remake americano del film svedese e pur rimanendo fedele all’originale, si arricchisce di quegli effetti e quella professionalità tipica delle produzioni hollywoodiane, perdendo un poco in freschezza e genuinità. Tuttavia, proprio perché esiste una trama ed esiste della sostanza di fondo, la maggiore accuratezza nella fotografia, nel montaggio e in mille altri particolari, rendono il film altrettanto piacevole e dunque degno di essere visto.
Entrambe le pellicole hanno ottenuto un buon riscontro a livello di pubblico e critica, anche se non sono state reclamizzate a dovere, perdendo in questo modo la possibilità di poter essere apprezzate da un pubblico più ampio. Rispetto a certe produzioni, i cui trailer vengono proposti e propinati all’infinito, tanto da risultare sgradevoli, entrambi i film avrebbero dovuto essere maggiormente sostenuti dalle società di distribuzione, soprattutto per il fatto che viene in ogni caso proposto un vampiro rientrante nei più classici canoni del nostro immaginario, pur essendo sorprendentemente innovativo.
In sostanza, se cercate dei brividi in questa estate calda e afosa, divertitevi con entrambi i film, sedetevi in poltrona e lasciatevi coinvolgere dalle lente e inquietanti atmosfere che sono in grado di regalare.

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