Una settimana di…

UNA SETTIMANA DI…

di Paolo Fiorino

Micro memorie

I ricercatori del MicroNano Research Facility della Rmit University di Melbourne hanno messo a punto una micromemoriache imita il funzionamento dei neuroni umani.

All’interno di una normale cella di memoria è possibile ospitare solo un digit, cioè uno zero o un uno. Nelle nuove celle possono invece essere salvati un grande numero di valori differenti.
Ciò significa che queste memorie permetteranno di costruire sistemi di elaborazione che funzioneranno in maniera molto più simile ai nostri cervelli rispetto ai normali computer. In teoria ciò dovrebbe permettere di comprendere meglio il funzionamento del cervello umano e di studiare in maniera più efficace, semplice ed etico le malattie neurologiche.
Micromemorie che imitano micro-cervelli umani… siamo davvero sicuri che ne valga la pena?

Ebook

Secondo i dati pubblicati dall’Associazione Italiana Editori dal 2010 al 2014 si sono persi 2,6 milioni di lettori, mentre gli e-book sono cresciuti del 40%.
I sostenitori del libro cartaceo non ne saranno molto contenti, ma nel prossimo futuro, se il trend non cambia, presto o tardi il mercato del libro digitale eroderà una buona fetta di quello tradizionale.
I detrattori degli ebook di solito affermano di amare l’odore della carta. Se questo è l’ostacolo più serio alla diffusione del libro elettronico, il destino del libro cartaceo appare segnato: prima o poi qualche produttore di ebook readerinizierà a dotare i propri dispositivi di apposti erogatori di “profumo di carta”

Batteri forensi

Da uno studio pubblicato su Microbiome e condotto all’Argonne National Laboratory dell’Università di Chicago emerge che i microbi, che si trovano su vestiti, scarpe e cellulari, sono una vera e propria firma della persona che ha utilizzato questi oggetti.
 
 
Sono stati condotti due esperimenti: nel primo sono state analizzate le scarpe di alcuni volontari. Sulla base dei batteri che sono stati ritrovati su di esse è stato possibile ricostruire i movimenti dei soggetti. La composizione batterica, presente sulle scarpe, variava infatti in base a quella dei luoghi in cui i soggetti si sono recati.
Nel secondo esperimento sono invece stati controllati i ricercatori che partecipavano a tre congressi scientifici. Analizzando la carica batterica, presente sui loro abiti, i ricercatori sono riusciti a capire a quale dei tre congressi avevano partecipato.
A quanto pare al giorno d’oggi la privacy si ottiene anche attraverso una buona dose di sapone e detersivo…

Blue ray ultra HD

La Blu-Ray Disc Association ha appena rilasciato le specifiche definitive di dischi e lettori del nuovo formato Ultra Hd Blu-Ray, che permetterà di riprodurre video ad altissima definizione, 4 volte superiore ai video full Hd. I primi dischi saranno messi in vendita negli Stati Uniti a partire dalla prossima estate, mentre i primi lettori saranno disponibili a partire dalla fine dell’anno.
Ovviamente per sfruttare i nuovi supporti sarà necessario anche dotarsi di un televisore con schermo Ultra Hd.
Milioni di fans sono in attesa di gustare l’ultimo flopdei fratelli Wachowski con una qualità di immagine mai vista prima.

Laser inceneritore

Uno dei maggiori pericoli per il funzionamento dei satelliti e per l’incolumità della stazione spaziale ISS è rappresentato dai detriti spaziali.
Si tratta di rottami derivanti dalle collisioni tra satelliti oppure di parti di motori, serbatoi e in genere di detriti lasciati dai razzi vettori utilizzati in migliaia di lanci.
Questi detriti hanno dimensioni molto diverse, dalla grandezza di una moneta a quella di un’automobile e sono soprattutto pericolosi per la loro velocità (fino a 36000 km/h) che li rende simili a micidiali proiettili.
Una proposta per la rimozione dei detriti spaziali arriva dal Riken, l’organizzazione che riunisce molti istituti di ricerca giapponesi.
Si tratterebbe di installare sulla stazione spaziale un laser che dovrebbe operare assieme a un telescopio. Il telescopio avrebbe il compito di rilevare gli oggetti in avvicinamento mentre il laser dovrebbe colpirli e deviarli verso l’atmosfera per farli bruciare.
 
 
Il laser/telescopio contro le collisioni spaziali sarebbe ovviamente costosissimo, ma con quello che le agenzie spaziali risparmierebbero sulle polizze Kasko per le loro astronavi, forse l’investimento sarebbe giustificato.
E poi volete mettere il divertimento per gli astronauti che potrebbero portar fuori la spazzatura e incenerirla con un buon colpo di laser?




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