Vi racconto la mia vita da “umarell”

Vi racconto la mia vita da “umarell”

Dal 1976 ho cominciato a vestirmi da uomo anziano. Tutti i cantieri edili erano i miei. Ho detto a Boeri «le tubature del bosco verticale sono zincate male». A quelli che costruivano il Mose ho detto: «state mettendo la paratia della diga non in bolla!»

In questi 50 anni ho visto tutto quello che si è costruito a Milano e in Lombardia. Non ho mai dato una mano anche quando si infangava una ruspa e bastava aiutare a spingere, non mi sono mai degnato di aiutare. Anche perché loro sono pagati dal Comune e io no (o meglio ricevo il sussidio del Comune per fare i murales) per quanto riguarda questo hobby. Il ricatto all’assessore alla sicurezza è stato semplice: «o tu mi dai 1500 Euro di contributo al mese per fare i murales o vado a fare i murales di notte sui vagoni di Trenord. L’assessore voleva darmi lui degli spazi. Io ho risposto «Noo! I murales li faccio dove piace a me». Così avendo tanto tempo libero vado a rompere le balle ai cantieri sia delle grandi che delle piccole opere.

Sorgente: Vi racconto la mia vita da “umarell” – Linkiesta.it

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