Appunti per vita da neo single – Cap. 3 – l’arte oscura dello stiro

Se anche voi, come me, non avevate mai preso un ferro da stiro in mano, se non per spostarlo da una parte all’altra della casa… Beh, benvenuti nel club.

Molte donne conservano quest’arte nel più assoluto mistero, lamentandosi poi di saperla (e doverla) esercitare come se fosse un pericoloso segreto di magia nera. Quasi un miracolo della stregoneria più arcana… per poi proporre il lavoro svolto come se fossero le mitologiche dodici fatiche di Ercole.
Ebbene, sappiatelo, non è così!

Non è certo un esercizio facile da compiere, né divertente da svolgere, talvolta diventa anche poco salubre e mi verrebbe da aggiungere, come sottolineano in alcuni programmi TV: “non provate a farlo a casa”.
In effetti esiste anche il modo per non farlo a casa, o meglio di farlo a casa, ma usufruendo dei servizi di chi si occupa di stirare per noi, ma come tutti i servizi di “manodopera specializzata” costa, soprattutto se effettuato da professionisti del settore. E noi, dati taluni presupposti relativi al fattore di essere diventati neo single, non navighiamo di certo nell’oro fuso, anzi direi che navighiamo in qualcosa che somiglia (e puzza) come un altro tipo di liquido.
Ma passiamo alle istruzioni pratiche e operative, che sono quelle davvero necessarie per non presentarsi in giro “stropicciati” come se avessimo passato la notte sdraiati sopra a una panchina, oppure in bocca a una mucca ruminante. E’ anche vero che un look stropicciato attualmente è di moda e forse è stato appositamente creato da uomini single stufi di doversi cimentare con il ferro da stiro, tuttavia anche se moderno e trendy, il look richiede uno “stropicciato” fatto ad arte e non dovuto dalla mancata stiratura.
Dunque passiamo alla fase pratica, se sono ancora presenti sui vostri capi le etichette interne, troverete su di esse anche la simbologia che vi aiuterà a capire a che temperatura devono essere stirati gli indumenti, questo per evitare di sprecare ore nel vano tentativo di comprendere cosa non funziona in quello che state tentando di fare.
I capi come i jeans, se stirati a bassa temperatura, conserveranno ogni piega che avranno faticosamente ottenuto durante l’asciugatura. Al contrario, se stirerete un capo sintetico ad alta temperatura, otterrete un bel grumo di plastica incandescente attaccato alla piastra del ferro da stiro che, nel caso foste particolarmente fortunati, riuscirete molto, ma molto faticosamente a grattare via insieme al rivestimento che ricopre la piastra stessa, ottenendo inoltre il risultato di avere un ferro utilizzabile solo come un fermacarte. Se vi va male… stirerete della materia fetente su ogni successivo capo e quindi, disperati, getterete via indumenti e ferro da stiro, dopo aver rispolverato verbalmente ogni santo presente sul calendario.
Le prime volte che vi cimenterete nell’oscura arte dello stiro, cercate di evitare, per quanto possibile, qualsiasi distrazione. Televisione, telefonate e spuntini sono nemici giurati della stiratura e fino a che non avrete capito almeno il funzionamento di base di questa arte magica, restate attaccati all’asse da stiro e non perdete mai di vista l’elettrodomestico infernale. In ogni caso, se doveste fare una pausa per qualsiasi motivo, MAI, e dico MAI, lasciare il ferro appoggiato in orizzontale! E se la pausa dovesse prolungarsi, siate risoluti e spegnete il ferro. A parte i consumi inutili, rischierete di ustionarvi dopo o addirittura di bruciare qualcosa.
I ferri da stiro si appoggiano praticamente sempre in verticale o sulla loro apposita base, di solito, se prevista, sopra la caldaia. Vivamente sconsigliata qualsiasi altra posizione, non state praticando un kamasutra alternativo, quindi non fate esperimenti.
Osservando il ferro noterete che ha una parte appuntita e una squadrata. La maniglia è posta in modo che la mano compia agevolmente un certo tipo di movimento: ebbene, NON è un caso!
E’ il modo costruttivo che fa sì che la forma si adatti alla funzione. Usare “lateralmente” il ferro sarebbe poco naturale e anti ergonomico.
Se avete un ferro a vapore, dovete metterci dentro l’acqua. Utilizzate, tranne i casi particolari illustrati nelle prossime righe, acqua distillata facilmente reperibile in ogni supermercato.
Alcuni ferri hanno delle funzioni interne autopulenti e dei filtri già predisposti contro il calcare, che può essere un nemico particolarmente difficile da vincere e può diventare l’origine conseguente di malfunzionamenti e rotture, per cui, una volta tanto, leggete le istruzioni per capire che ferro avete e come comportarvi.
L’aggiunta di acqua è un’operazione che si compie più agevolmente e con meno rischio di ustioni compiendola a “ferro freddo”. Se avete un ferro con caldaia separata, l’aggiunta di acqua può essere più semplice, ma la pulizia della caldaia, se non viene usata acqua distillata, può diventare difficile se non impossibile.
In linea di massima, comunque, i capi in cotone come magliette, jeans, la maggior parte delle lenzuola e delle federe le stirerete ad alta temperatura.
Se avete dei capi recanti scritte o disegni sulla parte anteriore o posteriore, durante lo stiro proteggeteli interponendo fra il ferro e il capo da stirare un panno in cotone, altrimenti la scritta potrebbe sciogliersi per il calore e attaccarsi al ferro, rovinandolo e finendo per spandersi su tutta la superficie della maglietta che state stirando. Tutto il resto, a scanso di equivoci, va trattato a bassa temperatura, sempre che sia davvero necessario stirarlo. Calzini di spugna, asciugamani, maglie sintetiche e talvolta persino le lenzuola non necessitano di stirature.
Consiglio per gli impenitenti, potete sempre provare a unire l’utile al dilettevole chiedendo lumi alla vicina sexy, male che vi vada otterrete solo consigli utili su come stirare determinati capi…
Altra cosa importante: prima di tutto “fate pratica”. Prendete dei capi di cui potreste fare a meno e usateli per prendere la mano con il ferro da stiro. Imparate per quale verso stirare i capi, di solito longitudinalmente e dall’alto in basso, non stirate “controcorrente” e non fate dei movimenti avanti/indietro che produrrebbero nuove pieghe poco estetiche e che poi dovreste spruzzare con dell’acqua per rimuoverle.
Nota per chi, come me, mai aveva preso in mano un ferro da stiro: quasi tutti i ferri da stiro moderni hanno sulla parte “appuntita” due beccucci: uno spruzza vapore, l’altro dovrebbe darvi un piccolo schizzo d’acqua, utilizzabile appunto per togliere queste pieghe di stiratura.
Iniziate stirando prima i capi “maneggevoli” come magliette e federe, in modo da arrivare “caldi” quando passerete ai capi più impegnativi come lenzuola o camicie. Sarete forse più stanchi, ma mano e braccio avranno capito quanto premere (perché per stirare non basta far scivolare il ferro sugli indumenti, bisogna anche premere) e avrete “preso un giusto ritmo”.
Infine, morale della prima parte dedicata allo stiro: state attenti al ferro da stiro, è realmente pericoloso e ci si può bruciare; se il ferro non è nuovissimo controllate i cavi di collegamento per evitare delle scosse e non lasciatelo mai acceso e/o attaccato alla spina quando finite di stirare.

La stiratura delle camicie è un argomento complesso che richiede di essere trattato a parte, per cui verrà pubblicato un articolo specifico per illustrarvi la tecnica migliore, quella che dovrebbe permettervi di ottenere comunque dei buoni risultati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

7 − due =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.