Divergent: essere diversi fa bene alla salute

Divergent, un film niente male.

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Sulla scia dei film con giovani personaggi che salvano il mondo, ecco che spunta anche Divergent, una pellicola del 2014 diretta da Neil Burger, con protagonisti Shailene Woodley e Theo James e ambientata in un futuro distopico post-apocalittico.
La trama è semplice nonché già vista in altri film del genere. Da una parte i cattivi, di solito adulti o alieni, e dall’altra i giovani, più svegli, più capaci e con caratteristiche in grado di mandare a monte anche i piani più complessi.

Esempi abbastanza tipici di questo nuovo filone sono Maze Runner, con protagonista Dylan O’Brien che avevamo già conosciuto nella serie televisiva Teen Wolf; Attack the Block, ovvero un gruppo di ragazzi salvano il mondo da un’invasione aliena;  il più recente The Giver – Il mondo di Jonas e la trilogia di Hunger Games. Questi sono solo alcuni dei titoli che fanno parte di questa nuova visione del mondo, in cui sono i giovani o i giovanissimi a comprendere al meglio cosa possa salvare l’umanità da se stessa. E non c’è da stupirsi, dal momento che “noi” adulti siamo troppo presi a pensare al nostro interesse personale, per renderci conto come tutto stia andando a rotoli.
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Tornando a Divergent, l’eroina di turno è Shailene Woodley, giovane attrice con una brillante carriera davanti, visto che è stata riconfermata per i seguiti della saga: Insurgent e Allegiant. Mentre il ruolo del protagonista maschile, bello, tenebroso e difficile da gestire, è stato affidato a Theo James, già visto nelle serie televisive  I fantasmi di Bedlam e in Golden Boy.
La storia, come dicevamo, è semplice: in un ipotetico futuro, dopo una catastrofe globale, l’umanità restante viene suddivisa in cinque gruppi, in cui ogni appartenente presenta specifiche peculiarità caratteriali. Beatrice Prior appartiene agli abneganti, ovvero al gruppo che maggiormente si occupa degli altri, in cui è l’altruismo l’elemento distintivo, fattore che lo rende particolarmente idoneo per governare. Raggiunta la maturità, Beatrice decide di entrare a far parte del gruppo degli Intrepidi (preposti per mantenere l’ordine pubblico), poiché nella sua visione romantica della realtà li vede come quelli più coraggiosi, più liberi e meno propensi a sottostare a regole rigide. Tuttavia, il giorno il cui viene sottoposta al test di idoneità, Beatrice scopre cose di se stessa che non sapeva e questo la porterà a percorrere un cammino difficile e irto di pericoli.
Non vi dirò altro per non rovinarvi la visione del film.
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La pellicola, trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 2011 scritto da Veronica Roth e primo di una trilogia, è stata girata con cura, lasciando ampio spazio alla parte psicologica, senza sommergerla con gli effetti speciali, i quali ci sono, sono stati fatti bene, ma hanno una funzione integrante e non prevaricante. La parte romantica c’è, senza essere eccessiva. La trama è coerente, ha una sua logica, presenta diversi aspetti interessanti e coinvolge lo spettatore nonostante sia evidente il lieto fine.
Quindi un film con diversi aspetti positivi, in cui anche le scene concettualmente più violente sono state girate in modo da non urtare eccessivamente un pubblico più giovane.
Buona visione!

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