The cleaner: l’esordiente che tutti gli editori sognano

 

cleanerPaul Cleave, l’autore di questo inusuale thriller è uno tosto. Ci ha messo sei anni per riuscire a trovare un editore disposto a pubblicare questo suo romanzo d’esordio, non ha mollato, ci è riuscito ed è stato un successo mondiale. Tradotto in tutto il mondo continua a scrivere come se giocasse col lettore, come un gatto perfido ed uno topo tonto; questo libro in particolare racchiude tutto ciò che “un bravo scrittore” non dovrebbe mai fare: politicalmente scorretto, a tratti splatter, violento, frasi brevi, linguaggio semplice e diretto e, come non bastasse, parla malissimo della sua città, Christchurch in Nuova Zelanda, e dei suoi abitanti. Anche lo stile narrativo è semplice e complicato al contempo: Cleave scrive al presente in prima persona quando parla dell’Intagliatore e in terza persona per i coprotagonisti e tutto funziona alla perfezione, ha scoperto una formula magica o un’alchimia perfetta! L’ironia, il cinismo al limite del sadico che pervade tutto il racconto, strappa sorrisi crudeli anche nel bel mezzo di scene topiche senza mai perdere il ritmo e l’azione, e trovo sia la parte più geniale e complicata.

Joe lavora come addetto alle pulizie nella stazione di polizia di Christchurch: Joe è lo scemo del villaggio per tutti, in realtà è un sadico killer seriale che uccide e tortura per il puro gusto di farlo e mostrare alla polizia quanto sia inetta. Ha solo due amici Joe, due pesci rossi amatissimi e la sua Mamma, mamma che pervade ogni suo pensiero in qualsiasi momento della giornata. Poi arriva Sally, tarda come Joe ( quello che lui aspira a far credere) e Melissa che, inaspettatamente, gli procurerà ferite gravissime e inaspettate. Ma qualcuno ha fatto male i conti: le vittime di Joe non tornano, lui ne ha uccise sei, ma la polizia gliene attribuisce sette. E questo lo farà molto arrabiare. E non è bene far arrabbiare Joe.

Credo che Cleave rappresenti il sogno proibito di ogni editore: un esordiente che sfonda il milione di copie e si impone nel mercato mondiale: lui non ha mai smesso di sognare e qualcuno ha avuto il coraggio di puntare su un cavallo che sembrava perdente. Abbiamo tutti da imparare.

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