Tra WordPress.com e WordPress.org vince Blogspot?

Premesso che non sono un web master e che non ho una laurea in informatica, anche se un diploma tecnico di perito elettronico non mi pone poi tanto lontana dal web, scrivo questo articolo per riassumere alcuni aspetti in cui sono incappata in questi giorni, mentre cercavo un gadget per il mio blog WordPress. Preciso anche che questa non è farina del mio sacco, almeno non completamente, in fondo vi riporterò il link dal quale sarà possibile visionare il testo completo, riferito alle differenze fra WordPress.com e WordPress.org e che si trova sul sito http://it.forums.wordpress.com/, scritto e tradotto dal moderatore jenga, il quale si è adoperato affinché vi fosse una certa chiarezza fra ciò che si può fare in WordPress.com e in WordPress.org. Vi posto quindi questo articolo perché vi sono alcune cose che spesso mandano in confusione noi comuni mortali che cerchiamo qualche widget (o gadget che dir si voglia) da inserire nel nostro blog WordPress e ci ritroviamo a combattere contro funzioni ostiche, incomprensibili e difficilmente applicabili. Funzioni che richiedono dei plugin che non possiamo installare se siamo in possesso di un blog costruito su WordPress.com e dato che nessuno ce lo dice, passiamo ore a fare dei tentativi che regolarmente sono destinati a fallire. Chi può sostenere concretamente il contrario, con prove alla mano, è pregato di lasciare un commento che dimostri le sue tesi. Vediamo dunque quali sono le cose che NON possiamo fare con WordPress.com:

  1. – I Plugin NON si possono scaricare in WordPress.com nella versione free. Inutile quindi tentare di caricarne uno sperando che vada bene, perché non esiste la funzione per poterlo poi utilizzare.
  2. – I javascript NON vengono accettati da WordPress.com. Non rompetevi la testa tentando di inserire in un widget di testo qualcosa che contenga delle stringhe del genere, perché non appena tenterete di salvarlo scomparirà una parte o tutto il contenuto.
  3. – Scordatevi AdSense! Le forme pubblicitarie non sono espressamente vietate, ma la questione è piuttosto ambigua e va trattata con la dovuta cautela, per non rischiare di essere “bloccati” (senza alcuna possibilità di poter postare) fino a quando, dopo i dovuti contatti con il supporto, non vengono tolti gli oggetti che violano i termini del servizio.
  4. – Usate solo widget di testo che siano in html puro, quindi niente javascript, niente iframe e altre “cosucce” di tipo scripting.
  5. – WordPress.com è totalmente gratuita, mentre WordPress.org è a pagamento.
Ecco dove casca l’asino e la differenza diventa evidente. Gratuito o a pagamento? Ovvero ci teniamo il nostro blog gratuito, ma limitato, oppure paghiamo un tot al mese per una piattaforma che ci permette di poter fare praticamente di tutto? Ed ecco che entra in scena il terzo protagonista di questo articolo: Blogspot. Blogspot è la piattaforma collegata al circuito di Google, anch’essa totalmente gratuita, e permette l’inserimento di tutti quei widget che, teoricamente, dovrebbero facilitarci la vita e, perché no? Permetterci anche di guadagnare qualcosa con il nostro blog.
In sostanza, per quanto i blog costruiti su piattaforma WordPress.com siano decisamente più accattivanti, quelli impostati su piattaforma Blogspot offrono in più alcuni vantaggi tecnici che, sotto determinati punti di vista, possono risultare perfino economicamente più allettanti. Vediamoli in sintesi.
WordPress.com
Blogspot
AdSense
no
si
javascrit
no
si
Codici script, iframe e altri
no
si
Widget google
no
si
Impaginazioni complesse
si
no
Personalizzazione
si
si
Varietà dei temi
si
no
Condivisione Linkedin
si
no
Riassumendo WordPress.com è più artistico e permette una gestione di pagine e articoli più complessa. Va bene per tutti coloro che intendono servirsene più come sito che come blog, ovvero utilizzare più capitoli, o argomenti (pagine) e corredare ognuno con sotto capitoli diversi, pur mantenendo una homepage totalmente indipendente. Due tipici esempi sono 7 giorni difollie e Il mondo dello scrittore. Diversamente, per tutti coloro che necessitano semplicemente di un blog nel quale riversare pensieri e parole, senza avere il problema di dover archiviare il tutto in modo ordinato e possibilmente in ordine alfabetico, Blogspot è l’ideale perché, se da una parte è più spartano, quindi di più veloce utilizzo, dall’altra offre la possibilità di poter essere utilizzato con tutti i codici AdSense (e quindi di farvi guadagnare) e tutti i codici java presenti nel web.
A questo punto vi invito formalmente a leggere QUI il resto dell’articolo del moderatore jenga, il quale approfondisce, in maniera esaustiva, le differenze fra WordPress.com e WordPress.org e vi toglierà qualsiasi altro dubbio (spero) in merito all’utilizzo delle due piattaforme. In queto modo sarete in grado di decidere quale scegliere fra WordPress versione free (.com), WordPress versione a pagamento (.org) e Blogspot (anch’essa free) nel momento in cui deciderete di aprire un blog tutto vostro.
Buona Lettura.

5 Risposte a “Tra WordPress.com e WordPress.org vince Blogspot?”

  1. Prima usavo blogspot, poi sono passata a wordpress.com per i miei blog. Ne sono abbastanza soddisfatta, ma tra le altre cose non mi interessa la pubblicità, quindi per me non è un grosso problema.Una cosa che non mi piace, però, è la limitatezza della personalizzazione grafica (con i relativi upgrade dal costo proibitivo), che invece in blogspot era un po' più estesa. Invece il sito di dominio proprio di wordpress (cioè quello che ti propongono a 17 euro annuali circa, per es. pincopallo.com anziché pincopallo.wordpress.com) mi sembra una vera e propria fregatura – nel senso che sì costa veramente poco, ma ti dà solo e soltanto il dominio.Una buona soluzione free è altervista, su cui montare wordpress gratuitamente (e caricare tutti i temi e i plugin che si vuole), e anche la pubblicità.

  2. Complimenti per questo articolo e per la sapienza con la quale hai introdotto le varie argomentazioni, mi è piaciuto veramente molto!Volevo soltanto soffermarmi a spezzare una lancia in favore del .org dato che, quando prendi un piano di hosting, è questo quello che ti fanno pagare e non la piattaforma che ci installi al suo interno. Proprio come quando ti regalano una macchina e devi pagarti la benzina per farla funzionare.Per quanto riguarda il .com, sono d'accordo con avstron. 17 euro/anno per una piattaforma che non posso neanche personalizzare? Aggiungi 5 euro e ti prendi un piano modesto per iniziare la tua avventura WordPress!PS: suppongo che all'interno di Blogger puoi utilizzare AdSense perché questa piattaforma fa parte delle varie proprietà digitali di Google.

  3. Bel lavoro!Un unico appunto: come già scritto da andrea, sia wordpress.com che il software wordpress.org sono gratuiti. quello che si paga nel caso di wordpress.org è l'hosting, cioè lo spazio presso il quale il software viene installato e reso disponibile via web.In effetti quello che si paga non è a wordpress per il software ma a un provider per il servizio.Esiste anche un programma "pubblicitario" di WordPress.com chiamato WordAds "ispirato" ad AdSense ma per accedervi è necessario avere acquistato almeno il mapping del dominio da WordPress, e quindi non è ad adesione gratuita come AdSense.Mi piace molto la tabellina riassuntiva!Igor–http://jenga.wordpress.com

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