Giù le mani dalle Olimpiadi!

“Sono Alex Schwazer, campione olimpico, quando non mi alleno vivo qui in Alto Adige, in mezzo alle montagne”… così iniziava lo spot pubblicitario di cui l’atleta è stato testimonial e di cui, ovviamente, non sarà più. Per quel che ci riguarda, questo è il caso più clamoroso del notiziario olimpico e scuote gli animi su quello che è sempre stato considerato il mondo dorato delle Olimpiadi. Sicuramente la questione getta un’ombra inquietante su quello che dovrebbe essere un universo fatto di sudore e sangue, di competizioni tirate fino agli estremi e di momenti commoventi, che fanno venire le lacrime anche allo spettatore.

Oltretutto, se si prendono in considerazione le dichiarazioni di Victor Conte, che ha distribuito nel 2005 sostanze dopanti ad atleti di mezzo mondo, scontando per questo quattro mesi di carcere (un po’ pochini…) e che, sempre per questo stesso motivo, è diventato ora il più importante promotore delle campagne contro la droga, il quale sostiene che sei atleti su dieci fanno uso di sostanze illecite, lo scenario da inquietante diventa tragico e lascia supporre che l’icona per eccellenza dello sport mondiale, le Olimpiadi appunto, in realtà sono un altro flop clamoroso e un’altra di quelle belle illusioni di cui ultimamente siamo sempre più spesso testimoni. Tuttavia, se è vero che non è tutto ora quello che luccica, è anche vero che non tutti i “cattivi odori” presuppongo la presenza di materiale organico in putrefazione, ovvero non buttiamo tutto nel water. Il nostro medagliere da modo di far capire che, grazie a Dio, non esiste solo il calcio (altro bell’argomento per l’antidoping). In Italia esistono molti altri sport, per i quali la nostra tradizione resta indiscussa e molti dei nostri giovani sognano di poter praticare. E’ statisticamente provato che, dopo ogni manifestazione mondiale di un certo valore, molte persone si iscrivono a corsi sportivi che rappresentano le medaglie vinte dai nostri ragazzi e le Olimpiadi  sono in testa alla lista dei buoni esempi. E, tutto sommato, poter dire: “sono stato selezionato per le Olimpiadi”, fa ancora un certo effetto e rappresenta un aspetto prestigioso del proprio percorso sportivo. Quindi, che il signor Alex Schwazer abbia fatto la figura barbina che ha fatto e che la signora Pellegrini sia sempre più nota per le sue cronache rosa e non per quello che combina in vasca, non devono scoraggiare i genitori che vorrebbero incoraggiare i propri figli a praticare uno sport che non sia il calcio. Se le Olimpiadi ogni tanto emanano strani odori, il calcio puzza di cadavere già da qualche tempo… pensateci.

 

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