I luoghi fantasy della bergamasca

I luoghi fantasy della bergamasca

Tra leggende e paesaggi mozzafiato, un itinerario nella provincia orobica degno del “Signore degli Anelli”. Dove i luoghi hanno nomi evocativi, perché ci vivono – così dicono – draghi e fantasmi.

Draghi, streghe, demoni e creature misteriose sono i protagonisti di libri affascinanti e pellicole di successo. Storie un po’ magiche e un po’ spaventose che narrano di coraggiosi guerrieri e formidabili esseri. Dal Signore degli anelli alla «Gora dell’eterno fetore» di Labirinth, fino alle recenti saghe sui vampiri, i luoghi che conducono al mistero sono visitati e ammirati da turisti e curiosi. Anche la bergamasca ha le sue leggende e i suoi luoghi fantastici. Nominandoli tutti insieme, si può costruire un itinerario fantasy degno di Tolkien.

La Valle del Drago. Si trova a Roncobello, in Alta Val Brembana. Il nome deriva dall’aspetto selvaggio della piccola valle e dai suoi tormentati dirupi che, nel tempo, hanno originato leggende di  spaventosi rettili dotati di ali voraci di uomini e animali domestici.
In effetti, il luogo è spettacolare, selvaggio, di non facile percorrenza, e di grande interesse naturalistico. La peculiarità della Valle del Drago sono i calanchi (erosioni della roccia scavate dai ruscelli), lunghe graffiate nere fra la vegetazione e il terreno. Anche il sentiero che porta alla valle ha qualcosa di spettacolare. Per imboccarlo si arriva alla frazione di Foppacava, poi si scende di qualche decina di metri al ponticello sul torrente Valsecca. Si prosegue di mezza costa in direzione sud-ovest, si supera la valle dell’Asino, una vecchia stalla e si raggiunge il dosso sulla sponda destra della Valle del Drago. Da qui la vista si apre su tutto il ripido versante. Mozzafiato.

Tra la Val Stabina e la Val Taleggio si trova invece il pericoloso Passo di Baciamorti. Sembra il nome di una terribile maledizione, invece era semplicemente il tratto di collegamento tra due valli usato per il trasporto delle salme. Questo perché, durante l’”interdetto” dichiarato da Papa Paolo V nel 1605 contro la Repubblica Veneta, la chiesa di San Bartolomeo di Vedeseta, posta nel Ducato e nell’Arcidiocesi di Milano, divenne per i fedeli della Valle Stabina quella più vicina ai loro paesi posta sotto il dominio di San Marco; per questo motivo i defunti venivano traslati da una zona all’altra attraverso il passo che fu ribattezzato “di Baciamorti”. Va però detto che nei documenti non c’è alcun riferimento a questa supposta usanza. Tarcisio Bottani ha svolto un’accurata ricerca al riguardo e fornisce, basandosi su documenti risalenti al Medioevo, un’altra tesi: il nome Baciamorti è entrato in uso solo nell’Ottocento, come probabile trasformazione del nome Basamor, derivato da Masamoro, a sua volta originato dall’antico toponimo latino “masione mora” o “maxone mora”, che compare in atti notarili della fine del XIII secolo.

Sorgente: I luoghi fantasy della bergamasca – Bergamo Post

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