A meno di un’ora da Torino c’è un castello dimenticato pieno di segreti e di tesori

A meno di un’ora da Torino c’è un castello dimenticato pieno di segreti e di tesori

Il Castello di Agliè è stato set di fiction famose, ma quello è solo l’ultimo dei motivi per cui vale la pena di visitarlo

di Gabriele Ferraresi

Ogni tanto ci piace accompagnarvi in giro per l’Italia nascosta al di fuori delle destinazioni più note: così oggi andiamo in Piemonte, a neanche 45 minuti d’auto da Torino, per visitare il Castello di Agliè, una meravigliosa fortezza medievale oggi un po’ dimenticata, ma decisamente da visitare. Vediamo un po’ la storia di questo edificio imponente che ha attraversato indenne secoli e secoli di storia per arrivare intatto – o quasi – fino a noi.

È probabile che il primo nucleo del Castello di Agliè nacque intorno al secolo XII, ma sappiamo con certezza che solo molti secoli dopo, nel 1646, l’edificio cominciò a prendere, lentamente, le forme che vediamo oggi.

Nel 1763 fu comprato dai Savoia – ancora ben lontani dall’essere sovrani d’Italia, ci sarebbe voluto quasi un secolo per arrivare al 1861 e a Vittorio Emanuele II – ma era tenuto quasi “in disparte” tra le proprietà di una casata tra le più potenti dell’epoca.

I Savoia all’epoca intervennero sia sul castello che sulla zona circostante, che sul borgo, grazie al progetto dell’architetto Ignazio Birago di Borgaro, chechiamò ad Agliè artisti cari alla corte torinese: i fratelli Filippo e Ignazio Collino per la statuaria delle fontane, lo stuccatore Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi del grande atrio d’ingresso. Furono inoltre sistemati i giardini e il parco, risolto in termini di rigorosa simmetria verde, con uno specchio d’acqua lungo l’asse longitudinale“. In quell’epoca il castello di Agliè doveva essere al culmine dello splendore.

Oggi, volendo, potreste acquistare non il Castello di Agliè, ma Palazzo Birago di Borgaro – dal nome dell’architetto cui la real casa commissionò il progetto dei lavori – con vista sul Castello per circa un milione di euro: ma forse si può trattare al ribasso, anche perché sono anni che il demanio cerca di venderlo senza successo e le ultime notizie lo danno ancora lì, dimenticato, senza nessuno che voglia tirare fuori un milione di euro circa per prendersi in carico una piccola meraviglia italiana.

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