Roma ladrona… e tutto il resto pure

C’era una volta il Bel Paese. Un’Italia da bere che scorrazzava in Ferrari e Maserati su autostrade prive di autovelox e tutor. Un Paese che spendeva e spandeva ascoltando delle ladrerie dei suoi politici nei telegiornali, senza curarsene più di tanto, dal momento che fino a quando la “torta” è stata condivisa e vi era un assaggio per tutti, nessuno andava a fare i conti in tasca ai residenti di Montecitorio e nessuno indagava sul fatto che codesti politici,competenti o meno, fossero adatti a svolgere il lavoro che erano stati chiamati a fare. Poi la torta è finita e siamo rimasti tutti con il culo per terra… tutti?

Oh no miei cari, non tutti, solo noi comuni mortali.
Quindi vi racconterò una bella storia, del genere fanta-politico, di quelle degne del più celebre scrittore Robert Ludlum.
Quando l’ultimo governo legittimo cadde, accusato di aver disatteso le aspettative degli elettori, venne bellamente sostituito da uno provvisorio costituito da tecnici, appositamente chiamati, in grado di risanare i conti pubblici e riempire nuovamente le casse dello Stato. Tale governo provvisorio ha posto in essere tutta una serie di manovre adatte solo a spolparci fino all’osso e a strizzarci come limoni, sequestrando persino i porcellini-salvadanaio, gelosamente custoditi dai nostri figli. Come uno sciame di cavallette impazzite, ha imperversato sui nostri guadagni e i nostri risparmi, non solo facendoci sentire colpevoli per quelle misere monetine risparmiate negli anni, ma anche alla stessa stregua di criminali incalliti, dediti alla più bieca evasione fiscale degna di Scarface. Un popolo di evasori, truffatori, abbietti sostenitori dei guadagni in nero e della fuga dei capitali all’estero. Un ammasso sudicio e putrescente costituente la base di una società corrotta e mal funzionante… cioè, noi.
E mentre piegavamo ulteriormente la schiena, sotto una pressione fiscale sempre più allarmante, le industrie fallivano, i piccoli artigiani chiudevano e le banche serravano gli sportelli, timorose di elargire prestiti che sarebbero diventati onerosi per chi li richiedeva. A mano a mano che la disoccupazione invadeva le strade e la politica economica crollava nell’abisso della miseria, codesto governo, fatto di tecnici specializzati (forse in torture medievali), sempre più girava la leva del torchio, cercando di spremere anche l’ultima goccia del nostro sangue. La domanda a questo punto nasce spontanea. Possibile mai che nessuno si sia reso conto che stiamo barcollando sull’orlo del baratro? E che tra non molto non vi sarà proprio più nulla da spremere, nemmeno le lacrime? Certo che se ne sono resi conto. Loro sanno benissimo quello che stanno facendo. Sanno bene in quale stato di indigenza stanno trascinando il Paese, ma mai e poi mai avrebbero potuto fare qualcosa di meglio rispetto ai veri politici, in attesa, pronti a cogliere qualsiasi errore. Come avrebbero potuto giustificare un buon governo, senza pestare i piedi alle eminenze grige che hanno incollato le loro onorevoli terga a vita, alle poltroncine del parlamento? Quindi l’ordine forse era: “spremete il popolo all’inverosimile e quando arriveremo noi (i politici, quelli veri), con le casse che VOI avrete nel frattempo riempite, faremo magie e miracoli e diverremo i salvatori della Patria.”
Fra poco ci saranno le nuove elezioni politiche e già un candidato è stato scelto per rappresentare politicamente il popolo. Un candidato che, silenziosamente, gli altri partiti si sono giocati al “gratta e vinci” del gioco d’azzardo della rosa (spinosissima) dei candidati della politica italiana, scegliendolo, sempre con tacito assenso (mascherando la scelta con sceneggiate ad effetto), per rappresentare il volto nuovo di un sistema sempre corrotto. Uno che parla come noi, che si presenta in pubblico con le maniche arrotolate della camicia e una goccia di sudore che ancora gli cola lungo la tempia, a testimonianza del duro lavoro che sta svolgendo. E questo candidato, quando verrà eletto, non farà nulla di diverso da quello che hanno fatto gli altri governi legittimi che lo hanno preceduto (cioè scaldare la poltrona e basta), ma sarà sempre meglio della politica del terrore instaurata dall’attuale governo provvisorio. E noi, poveri elettori, scegliendo il male minore, vivremo per qualche attimo l’illusione di aver finalmente risolto i nostri problemi economici, ma saremo stati invece nuovamente gabbati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

venti − diciassette =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.