Rosso Melograno

Rosso Melograno

Recensione di Chiara Curione

Spesso ci si interroga sui sentimenti che prova colui che è costretto a vivere lontano dalla sua terra. Si tratta di una struggente nostalgia che affiora sul filo di vividi ricordi come nell’avvincente romanzo Rosso Melograno.

Scritto da Giulia Poli e pubblicato da Il Grillo Editore (2018), Rosso Melograno ci parla di due terre diverse: il Medio Oriente e la Puglia. Il protagonista è Serush, un giovane curdo, che racconta in prima persona la sua vita da quando era ragazzino e viveva a Mosul, in un quartiere pieno di profughi. Egli dopo varie vicissitudini decide di fuggire ed emigrare in Siria e infine raggiungere l’Italia come clandestino.

I ricordi partono dall’albero di melograno che ogni curdo pianta fuori dall’uscio, poiché la pianta è simbolo di fecondità e di libertà e il quartiere di Mosul, dove viveva il protagonista, era ricco di alberi di melograno.

La trama

La guerra costante che dilaniava queste terre era l’elemento che si intrecciava alla vita del ragazzino, il quale nonostante tutto cercava spiragli di felicità nei giochi con i compagni. Spesso il giardino di melograni dei nonni diventava il luogo per arrampicarsi e sgranocchiare i frutti o giocare lanciandoseli e dimenticare la brutalità della guerra con la quale i bambini erano costretti a convivere.

I curdi, nonostante l’identità etnica ben definita, sono un popolo senza terra. Il loro stato, il Kurdistan, è suddiviso tra Turchia, Siria, Iran e Iraq. Una zona ricchissima di materie prime tra cui petrolio e risorse idriche ed è anche un territorio strategico che pone la popolazione al centro di conflitti domestici e internazionali.

Il popolo curdo ha patito lunghe sofferenze per i conflitti che si sono succeduti con la Guerra del Golfo e i bambini sono quelli che più di tutti hanno sofferto perdendo poco alla volta le persone care e talvolta l’intera famiglia come nel caso del nostro protagonista, che rimasto solo a dieci anni è costretto a diventare un bambino soldato.

Dopo essere riuscito a fuggire giunge prima in Siria. Tuttavia quando scoppia la guerra civile, Serush abbandona quel luogo e giunge a Bari, dove cerca di ambientarsi così come tanti altri profughi giunti in quella città, scoprendo un posto ricco di suggestioni.

Bari, dove dagli anni novanta vive una comunità curda, è sempre stata una terra d’incontro e di dialogo con il Medio Oriente e le migrazioni verso la Puglia fanno parte della storia.

Il protagonista vive di ricordi, tuttavia cerca di adattarsi al luogo in cui ora si trova. Si tratta di un ragazzo tenace che intraprende lavori di ogni tipo, finché grazie alla sua conoscenza delle spezie e alla vicinanza della comunità curda trova la sua strada con una nuova attività tanto da essere chiamato l’alchimista di Mousul.

Considerazioni

In questo delicato romanzo il lettore viene accompagnato per mano nei luoghi che non conosce di cui, attraverso i ricordi del protagonista, scopre odori, suoni, colori.

I paesaggi sono delineati a tinte vivide tanto che il lettore può provare la sensazione di vedere con i suoi occhi quei luoghi, in un contesto storico molto curato.

Oltre ai temi di immigrazione e di integrazione, viene trattato quello della condizione della donna nel Medio Oriente: la punizione per l’adulterio, la costrizione di portare il velo, e la rivoluzione della Primavera Siriana in cui ne aveva beneficiato la donna, grazie al politico curdo Abdullah Oclan, considerato persecutore dell’emancipazione femminile. L’autrice, che affronta il problema dell’integrazione, in questo testo ha il merito di mettere in luce la grande accoglienza e ospitalità della Puglia.

Giulia Poli riesce benissimo con questo romanzo a restituire le atmosfere dei luoghi incontrati e a scavare nell’animo del protagonista che mette a nudo la sua sensibilità e, attraverso i ricordi e la bellezza della città di Bari, trova un parallelismo tra il cielo di Mousul e il mare di Bari. La città di Bari “fatta di sole e di mare” per usare le parole dell’autrice acquista un colore più intenso attraverso il profumo, mandorli, papaveri e altri fiori.

Giulia Poli, che affronta il problema dell’integrazione, in questo testo ha il merito di mettere in luce la grande accoglienza e ospitalità della Puglia. Autrice poliedrica, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni in diversi generi letterari, come raccolte poetiche, libri per ragazzi e saggi, con Rosso Melograno pone il suo sguardo sulla tragedia di un intero popolo.

Consiglio la lettura del libro per adulti e giovani dai quattordici anni in su.

Link al libro: IBSAmazon

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

2 × tre =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.